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Progetto per un vuoto urbano : l' area ex Macevi
Progetto/Design
Naos
Committente/Clients
Privato
Luogo/Place
Mogliano [TV]
Specifiche/Features
Concorso ad invito per riqualificazione dell'area ex Macevi: progetto finalista
Fase di progetto/Design phase
2016
DESCRIZIONE
Il sistema residenziale:
Le residenze si articolano in maniera tale da organizzare l’area d’intervento in un susseguirsi di corti nell’intento di “allontanare” l’area commerciale da quella più propriamente pubblica fungendo da filtro. La pulizia delle forme e la qualità dei materiali usati aiutano a rendere l’impatto visivo al minimo dando alle residenze il compito prioritario di definire il margine del foro con eleganza e sobrietà. Le residenze rivolgono gli affacci principali verso le corti verdi facilitando l’immersione di ogni abitazione in un clima di relazione privilegiata con il contesto naturale. La tipologia dell’abitazione, declinata in più varianti per garantire una eterogeneità di grandezza delle stesse, prevede sostanzialmente di lasciare gli spazi serventi e di servizio nel lato “debole” in modo tale da poter mantenere da un solo lato tutti gli spazi principali della casa. Per lato debole intendiamo il lato dell’edificio non rivolto verso le corti verdi, ma bensì rivolte verso le aree destinate a parcheggi o prospicenti la copertura del supermercato.
Il sistema commerciale:
L’offerta commerciale è pensata per essere il meno invasiva possibile, ma al contempo offrire opportunità di qualità per i residenti. Il supermercato, con un’area vendita di 2500 mq si presta a diventare parte di un sistema più articolato. Avvicinandosi quasi nella sua prossimità si coglie l’atmosfera commerciale. La piazza/percorso che si snoda a ridosso dell’edificio è di fatto il primo elemento che ne caratterizza la percezione. Esso favorisce l’integrazione dell’edificio rendendolo penetrabile al contesto e aiutando a far percepire la dimensione urbana della realizzazione. Ciò è maggiormente evidente nel lato ovest dove si sviluppa un sistema commerciale maggiormente strutturato grazie agli esercizi commerciali pensati al piano terra dell’edificio delle residenze di fronte.
Il sistema dei parcheggi e dei percorsi
Una scelta netta del progetto è quella di prevedere l’arrivo e la percorribilità carrabile solo lungo il perimetro dell’area, permettendo di rendere fruibile solo alle biciclette e ai pedoni il suo cuore.
La collocazione dei parcheggi, e il loro numero, si articola in maniera tale da inserirsi nel sistema cittadino con ordine e precisione garantendo uno sfogo e una risposta puntuale.
Il progetto per la riqualificazione dell’area ex Macevi afferma una dimensione civile dell’architettura e attraverso forme e toni “elettivi” sottolinea la forte necessità di dare senso all’architettura contemporanea, in cui consapevolezza critica e idealità siano capaci di offrire risposte alle domande provenienti dalla società civile e dallo spirito della contemporaneità. Il razionalismo che ispira tale progetto permette di costruire scene urbane in cui l’architettura e le sue forme sono intese come fenomeno collettivo. Le architetture e la composizione proposta hanno l’ambizione di mostrare un legame tra memoria e realtà, basato su una razionalità assunta come paradigma logico ed estetico che si sviluppa costruttivamente perseguendo l’idea che l’architettura può favorire e determinare una “bellezza utile”
Il progetto nasce dalla necessità di coniugare in questa area le aspettative pubbliche relative ad un miglioramento del centro urbano e dei portatori d’interesse.
Al centro dell’approccio progettuale c’è la volontà di regolare le esigenze funzionali ad una composizione capace di rispondere alle esigenze di dotare Mogliano di un nuovo polo da destinare alla collettività. Un area che sposti il baricentro della città ridefinendo il limite del centro e capace di restituire una nuova immagine urbana. Un’immagine che rafforzi nei moglianesi l’identità assopita della loro città.
Il progetto assume la sua giacitura mutuando le direttrici fondamentali che scandiscono il territorio e la sua storia. Così l’asse della chiesa di S. Maria Assunta (est-ovest) unitamente all’allineamento con il Terraglio (nord-sud) diventano da riferimento per la composizione degli elementi del progetto.
Il foro
Come nell’urbanistica romana, anche qui il foro rappresenta il luogo centrale dell’intero sistema. Un luogo dove si affacciano da un lato le residenze, ma dall’altro, quasi a traguardare lo spazio scenico, ecco la quinta del polo monumentale con l’abside della chiesa, l’abbazia ed il brolo. Luoghi dalla funzione collettiva che si sommano agli orti urbani previsti e che consentono a questo spazio di identificarsi come un nuovo polo urbano nel quale la città possa riconoscersi. L’area si presta così a funzioni ed iniziative di carattere ludico e fieristico, ma nella quotidianità rappresenta anche uno spazio verde che regala una continuità al sistema dei parchi della città. Uno spazio aperto destinato al gioco e al tempo libero.
Gli orti urbani
A ridosso di un luogo che evoca il lavoro dei benedettini come non ricordare il detto “ora et labora” che rimanda all’importanza di riconoscere la sostanza delle cose rispetto alla mera “virtualità”. L’orto testimonia, in primo luogo, proprio il legame dell’uomo con la Terra e con la sostanza dei suoi frutti. Il legame con la terra significa “socialità”, apertura all’esterno, scambio di esperienze e relazioni, sia che l’orto sia affidato a pensionati, anziani, categorie emarginate, cooperative di agricoltori o a comuni cittadini di ogni età e genere.
Il sistema degli spazi aperti_La piazza dei peschi
Tra l’ambito commerciale del supermercato e la chiesa vengono a crearsi una sequenza di luoghi che aiutano a filtrare lo sguardo e a gestire una promiscuità tra tali funzioni apparentemente inconciliabili.
Tra questi, a margine dell’ambiente che abbiamo battezzato come “foro”, vi è una piazza a forte carattere pubblico e simbolico posizionata a ridosso del Museo del Brolo.
Questo spazio amplifica le possibilità di gestione e utilizzo del museo stesso e, al contempo, aggiunge modalità di fruizione all’intero comparto degli spazi aperti. Un luogo per eventi culturali, che diventa a tutti gli effetti un foyer all’aperto.
A caratterizzare la piazza e a determinare di nuovo il legame con la storia e le sue “specialità” ecco a scandire lo spazio una sequenza ordinata di peschi. Non un albero qualsiasi, ma un albero da frutto, che continua quella narrazione di legame con il brolo e la storia di Mogliano iniziata con gli orti, giusto posizionati a poca distanza.
Di fatto la coltivazione delle pesche di Mogliano risale agli ultimi decenni dell’800, partendo da ibridi naturali di varietà locali nate spontanee nelle siepi e nei boschetti. Nello stesso stemma della città di Mogliano Veneto figura una cornucopia, simbolo dell’abbondanza, da cui escono 3 pesche, a testimonianza dell’importanza di questo frutto per la città di Mogliano.
La piazza dei peschi riafferma, così, una straordinaria eccellenza della città e al contempo rappresenta simbolicamente una forma identitaria, sostenibile ed economica di rilancio del territorio.
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