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Foresta urbana per San Giovanni Lupatoto
Progetto/Design
NAOS
Committente/Clients
Associazione C Plus
Luogo/Place
San Giovanni Lupatoto [VR]
Specifiche/Features
Concept e progettazione urbanistica e paesaggistica preliminare
Fase di progetto/Design phase
2019
Realizzazione/Realization
In corso
DESCRIZIONE
specie vegetali ed animali che la abitano. Si tratta del rinserimento step by step delle specie arboree autoctone partendo dai grandi alberi quali Quercus robur, Carpinus betulus, Ulmus minor, Fraxinus oxycarpa e Acer campestre, per poi ripensare ed immaginare anche il sottobosco.
Il filtro verde, caratterizzato dalle stesse specie della foresta, anche se con un impianto molto più fitto, costituirà una barriera ed un vero e proprio filtro tra il parco e la parte nord ovest del centro abitato.
Le sponde del canale sono rinaturalizzate e, nel progetto territoriale si vuole proporre un corridoio ecologico che arrivi fino all’Adige. In tale fascia ad alta naturalità, non si vuole perdere però il contatto, sia visivo che fisico, che il visitatore può avere con l’elemento acqua, attraverso delle piattaforme che si allargano dal percorso principale.
La radura è lo spazio legato al relax, allo svago e agli eventi. La si immagina come il luogo più adatto per cinema all’aperto, piccoli concerti, mostre e istallazioni temporanee. Il luogo dove cultura, svago e natura si incontrano.
Gli orti nel bosco rappresentano i 20 appezzamenti di terreno di 50m2 che possono essere dati in gestione a scuole, associazioni o singoli individui che vogliono occuparsi di una parte del parco adibendola ad orto o a giardino e garantendone la manutenzione costante. Un sistema che in tante città ha ormai preso piede e che oltre a rafforzare il legame delle persone con la natura, la filiera corta delle produzioni ed il benessere, aumenta e migliora l’integrazione sociale e la condivisione.
Infine, parte fondamentale del parco è il parco della villa storica che viene aperta al pubblico e diventa accesso principale alla foresta grazie alla presenza di due dei tre assi principali di connessione.
Alla matrice vegetale si affianca quella data dai percorsi principali: assi che attraversano l’area favorendo l’accessibilità e ricucendo un legame con il tessuto urbano. Sono infatti previsti tre accessi pedonali in concomitanza con gli assi. Queste tre porte del parco, due delle quali all’interno del giardino della villa, presentano delle scalinate e degli scivoli per sopperire il dislivello di 6 m tra l’area di progetto e il centro storico del paese. Ai tre accessi se ne aggiungono due carrabili a nord e a sud dell’area: il primo di servizio al nuovo centro sportivo, situato tra il filtro verde e la radura, che darà la possibilità di avere attrezzature sportive legate al basket, al calcetto, al tennis e alle bocce. [e] Il secondo, posto sul limite sud dell’area di progetto, diventa un punto di snodo per il sistema a scala territoriale, offrendo un accesso più diretto alla foresteria (una piccola struttura munita di ristorante e alcune stanze di supporto al sistema turistico ciclopedonale) e al centro specializzato per il noleggio e la manutenzione delle biciclette. Un orto è dedicato alle attività della foresteria: i prodotti vegetali verranno usati nella caffetteria e nel ristorante del parco. Infine l’area giochi che, con il suo design contemporaneo e una piccola struttura di servizio, permette lo svago anche dei più piccoli.
Il parco tiene così insieme una moltitudine di attività e ruoli sociali e ambientali importanti per il comune di San Giovanni Lupatoto ed i comuni vicini. Si immagina così una nuova porta sulla città all’interno di un progetto territoriale più complesso.
Il tessuto urbano di San Giovanni Lupatoto si struttura longitudinalmente lungo gli assi viari principali che collegano Verona con il Basso Veronese. La stessa piazza principale del paese, piazza Umberto I, ha una forma allungata e taglia longitudinalmente gran parte del centro storico. È proprio su questa piazza che si affaccia una villa storica con il suo grande giardino privato, a pochi passi dal palazzo del Comune e dalla chiesa di San Giovanni Battista. Alle spalle della villa, proprio subito dopo il limite che definisce il centro storico del paese, si estende una vasta area di 10 ettari al momento marginale e non integrata né al tessuto insediativo, né alla trama agricola che si estende verso l’Adige. L’area di interesse rappresenta ad oggi uno dei luoghi di maggiore naturalità del comune, entrando nella classificazione del PAT sotto la voce “Matrici naturali primarie, buffer zone, stepping stone e aree di pregio naturalistico”, e presenta una posizione altamente strategica tra il tessuto urbano e la maglia agricola. Ciò nonostante al momento costituisce un vuoto, un retro per le abitazioni che vi si affacciano, un’area inaccessibile ed impervia, in parte anche per il dislivello di 6m che la separa dal tessuto urbano del centro storico.
Originariamente area agricola, la si vuole convertire in un nuovo parco, così da costituire connessioni profonde con l’identità della città storica ed i suoi abitanti. Opportunamente configurato, il “vuoto” urbano costituirà un nodo centrale ed attrattivo anche dei flussi pedonali cittadini e turistici tanto a scala urbana quanto a scala territoriale. Le attività sportive, culturali e la grande permeabilità, porteranno sin da subito quella massa critica necessaria a rendere il parco il più vibrante possibile durante le ore diurne.
Il progetto si inserisce all’interno di un nuovo sistema della mobilità dolce. A partire dagli ambiti naturalistici proposti dal PAT è possibile individuare due macro stanze a valenza naturalistica (Ambito Naturalistico dell’Adige e Ambito Naturalistico di Pianura) alle quali si accede attraverso delle porte. Le porte sono i grandi parchi presenti nel territorio di San Giovanni Lupatoto: il parco del Pontoncello, il parco all’Adige ed il parco della villa Wallner. A questi se ne aggiunge un quarto: la foresta urbana. I due ambiti e i parchi sono messi a sistema con l’ampliamento e la ridefinizione della rete ciclabile e pedonale. Si pensa a dei percorsi che formino tre grandi anelli interconnessi tra loro: uno per ogni Ambito Naturalistico ed uno centrale che li connetta e che attraversi il centro. Quest’ultimo prevede la progettazione del nuovo asse verde di connessione territoriale che attraversa il tessuto urbano e a cui si legano buona parte dei servizi di interesse progettuale, costituendo un vero e proprio sistema di spazi pubblici, aree verdi urbane ed elementi naturalistici come fiumi (in primis Adige e Menago), canali, fosse, laghi e risorgive che ad oggi sono valorizzati solo in parte.
La foresta urbana, nuova porta della città e dell’ambito naturalistico dell’Adige, prevede la realizzazione di una matrice vegetale costituita da vari elementi focus: la foresta planiziale, il filtro verde, la rinaturalizzazione della sponda fluviale, la radura, gli orti nel bosco e il parco della villa.
La foresta si ispira all’idea di foresta planiziale veneta, originaria di questi luoghi, caratterizzata da grandi dimensioni ed un’importante varietà di specie vegetali ed animali che la abitano. Si tratta del rinserimento step by step delle specie
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